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Crisi
istituzionale negli Usa Una decisione difficile Per
quanto vi fossero stati contrasti, non era mai accaduto che un presidente
statunitense in carica, anche se a fine mandato, prendesse una posizione
ufficiale di biasimo nei confronti del capo della Fbi, il principale
dipartimento di polizia interna di cui dispone il governo. Perché si
verifichi una crisi di queste proporzioni, deve esserci in ballo qualcosa che
riguarda la stessa sicurezza e l’avvenire del Paese, soprattutto considerando
l’imminenza delle elezioni presidenziali. Sotto questo profilo assume un
risvolto inquietante la riesumazione di un dossier, già archiviato
precedentemente, riguardante il marito dell’attuale candidata democratica
alla Casa Bianca. Ignorare che una mossa del genere procuri un’influenza
indebita sulle ultime battute della campagna statunitense è un dato
oggettivo. Siamo giunti ad un passaggio cruciale e drammatico della vita di
quel Paese e di riflesso del mondo intero, ben oltre l’impennata degli spread
legati alla ripresa nei sondaggi di Donald Trump. I democratici Usa si
trovano in una situazione molto delicata. Il loro candidato non solo non
possiede quel tasso di novità che poteva spingere i consensi ad accumularsi
facilmente sulla sua persona, Illary venne battuta
alle primarie di cinque anni fa, ma dovrebbe succedere ad una presidenza del
suo stesso partito fortemente contestata. Secondo le teorie dei cicli
elettorali di Arthur Schlesinger jr, un’ipotesi
altamente improbabile. E’ vero che Trump preoccupa lo stesso stato maggior
del Gop e molti importanti esponenti lo hanno
abbandonato. Purtroppo il Tycoon si è ritrovato accanto, forse
involontariamente, comunque indebitamente, una delle più importanti e potenti
istituzioni dello Stato. Ogni democrazia compiuta, anche la più grande ed
originale, possiede dei lati oscuri e ce ne siamo accorti in diversi momenti
delle presidenze Kennedy, Nixon, Bush jr. Non ci si spaventa per questo, la
perfezione non è di questo mondo e l’affidabilità democratica viene sempre
dimostrata nel riuscire a superare felicemente eventi e vicende sgradevoli.
In questo caso vi sarebbe però da credere che il fenomeno è molto più
complesso e più insidioso ancora, tanto da non riuscire a percepire
esattamente l’entità della minaccia. Per maggior tranquillità di tutti,
possiamo solo sperare che il popolo statunitense sappia scegliere
adeguatamente. Roma, 3
novembre 2016 |
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